giovedì 17/11/2022 • 11:06
Il Ministero del Lavoro e il MEF, con il Decreto 16 novembre 2022 n. 327, individuano, per il 2023, i settori e le professioni caratterizzati da un elevato tasso di disparità uomo-donna, ai fini dell'applicazione degli incentivi alle assunzioni. Agricoltura, industria e servizi sono i settori con un tasso superiore al 25%.
redazione Memento
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Per il 2023, agricoltura, industria e servizi sono i settori con un tasso di disparità uomo-donna superiore al 25%.
Tra le professioni, invece, si ritrovano ai primi posti:
L'elenco completo dei settori e delle professioni è stato reso noto dal ministero del Lavoro, di concerto con il MEF, all'interno delle Tabelle A e B allegate al Decreto Interministeriale 16 novembre 2022 n. 327.
I settori e le professioni con accentuata disparità occupazionale sono, infatti, individuati annualmente con apposito decreto (per il 2022 si rimanda al DI 17 dicembre 2021 n. 402).
Si ricorda che, limitatamente al settore privato, i settori e le professioni individuati rilevano ai fini della concessione degli incentivi alle assunzioni.
Come vengono individuati i settori?
Per il 2023, l'individuazione dei settori e delle professioni caratterizzati da un elevato tasso di disparità uomo-donna è stata effettuata sulla base delle elaborazioni dell'ISTAT in relazione alla media annua del 2021.
Perché si individuano i settori con elevato tasso di disparità?
L'individuazione dei settori e delle professioni caratterizzati da un elevato tasso di disparità uomo-donna rileva al fine di poter effettuare l'assunzione agevolata di lavoratori svantaggiati, in particolare, in questo caso, per beneficiare dello sgravio contributivo previsto per l'assunzione agevolata di donne (art. 4, c. 11, L. 92/2012).
Infatti, rientra all'interno della definizione di “lavoratore svantaggiato” l'essere occupato in professioni o settori caratterizzati da un tasso di disparità uomo-donna che superi almeno del 25% la disparità media uomo-donna in tutti i settori economici dello Stato interessato se tale lavoratore appartiene al genere sottorappresentato (art. 2, punto 4 lett. f), Reg. UE 651/2014).
Assunzioni agevolate di donne: un riepilogo per i datori di lavoro
In quali casi è prevista l'agevolazione? |
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È prevista un'agevolazione contributiva per le assunzioni a tempo indeterminato o a termine (anche part-time) di donne di qualsiasi età, alternativamente: 1) prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 6 mesi: - residenti in aree svantaggiate (regioni ammissibili ai finanziamenti nell'ambito dei fondi strutturali dell'UE) di cui alla “Carta degli aiuti a finalità regionale”, attualmente approvata dalla Commissione europea per gli anni 2022-2027; - con una professione o di un settore economico caratterizzati da un'accentuata disparità occupazionale di genere (aree caratterizzate da un tasso di disparità uomo-donna che supera almeno del 25% la disparità media uomo-donna); 2) prive di un impiego regolarmente retribuito da almeno 24 mesi, ovunque residenti |
In cosa consiste l'incentivo? |
L'agevolazione consiste nella riduzione del 50% dei contributi a carico del datore di lavoro e dei premi assicurativi INAIL per: - 18 mesi dalla data di assunzione, in caso di contratto a tempo indeterminato; - 12 mesi in caso di contratto a termine. In questa ipotesi la riduzione contributiva opera anche sul contributo addizionale |
N.B. L'agevolazione spetta anche in caso di proroga del rapporto a termine fino al limite complessivo di 12 mesi. Se il contratto a termine viene trasformato a tempo indeterminato, entro la scadenza del beneficio iniziale, la riduzione contributiva si prolunga fino al 18° mese dalla data dell'assunzione a termine. Se, dopo un primo rapporto agevolato a termine, l'ex dipendente viene nuovamente assunto (a termine o indeterminato) con soluzione di continuità, l'incentivo è riconosciuto quando il lavoratore ha mantenuto un'anzianità di disoccupazione superiore a 12 mesi. In tali ipotesi l'incentivo spetta per la durata residua rispetto a quanto già goduto precedentemente. L'agevolazione spetta anche all'agenzia di somministrazione per le assunzioni a tempo indeterminato, a termine, o in caso di trasformazione a tempo indeterminato di un rapporto a termine agevolato. |
Quali sono le condizioni base per le assunzioni agevolate?
Per l'assunzione agevolata di donne devono essere rispettate le condizioni riportate nella seguente tabella, valide per la generalità delle assunzioni:
Vincoli e condizioni | Note | |
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TUTTE LE AGEVOLAZIONI | ||
a) Assunzione spontanea e non in attuazione di un obbligo preesistente stabilito dalla legge o dalla contrattazione collettiva |
Anche se il lavoratore avente diritto all'assunzione è utilizzato mediante contratto di somministrazione (art. 31, c. 1 lett. a), D.Lgs. 150/2015) |
|
b) Rispetto della normativa del lavoro, in particolare di quella a tutela delle condizioni di lavoro | - | |
c) Rispetto almeno della parte economica e normativa (e non anche di quella obbligatoria) di accordi e contratti collettivi, laddove sottoscritti, stipulati dalle oo.ss. dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale |
Conta il rispetto della regolamentazione del trattamento del lavoratore. Il datore di lavoro non può autocertificare il rispetto dei contratti |
|
d) Inoltro delle comunicazioni telematiche obbligatorie inerenti all'instaurazione e alla modifica di un rapporto di lavoro o di somministrazione nei tempi richiesti | L'inoltro tardivo comporta la perdita della parte di agevolazione relativa al periodo compreso tra la decorrenza del rapporto agevolato e la data della tardiva comunicazione (art. 31, c. 3, D.Lgs. 150/2015) | |
e) Rispetto del diritto di precedenza stabilito dalla legge o dal contratto collettivo |
L'obbligo di rispettare il diritto di precedenza: - è escluso quando la nuova assunzione ha per oggetto una posizione diversa da quella che aveva il lavoratore cessato; - grava anche sull'utilizzatore di un lavoratore somministrato. Pertanto, prima dell'utilizzo di un lavoratore somministrato, occorre offrire la riassunzione al titolare di un diritto di precedenza per essere stato precedentemente licenziato da un rapporto a tempo indeterminato o cessato da un rapporto a termine (art. 31, c. 1 lett. b), D.Lgs. 150/2015) |
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SGRAVI CHE RAPPRESENTANO UN ABBATTIMENTO DELL'ALIQUOTA ORDINARIA |
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In aggiunta: regolarità contributiva |
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BENEFICI PATRIMONIALI DI CARATTERE FISCALE O PREVISTI DALLA NORMATIVA STATALE O REGIONALE |
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In aggiunta: regolarità contributiva |
Ad esempio: riduzioni IRAP del c.d. "cuneo fiscale" |
Assunzione agevolata di donne: quali sono le condizioni aggiuntive?
In aggiunta alle condizioni elencate, per l'assunzione agevolata di donne, il datore di lavoro deve ottenere, con le assunzioni effettuate, un incremento netto del numero dei lavoratori dipendenti dell'impresa, rispetto alla media dei 12 mesi precedenti. L'agevolazione è inoltre subordinata all'osservanza delle condizioni generali di compatibilità con il mercato interno (artt. 1 e 32 Reg. UE 651/2014).
Assunzione di donne disoccupate nel biennio 2021-2022
In via sperimentale, al fine di favorire i rapporti di lavoro con donne disoccupate, per le assunzioni a tempo indeterminato, determinato e le trasformazioni a tempo indeterminato di contratti a termine effettuate nel biennio 2021-2022, l'esonero contributivo è riconosciuto nella misura del 100%, nel limite massimo di € 6.000 annui.
Con riferimento alla durata del periodo agevolato, l'incentivo:
- in caso di assunzione a tempo determinato, spetta fino a 12 mesi (in questo caso il requisito di svantaggio della lavoratrice deve sussistere alla data di assunzione);
- in caso di assunzione a tempo indeterminato, spetta per 18 mesi;
- in caso di trasformazione a tempo indeterminato di un rapporto a termine già agevolato, spetta per un massimo di 18 mesi a decorrere dalla data di assunzione (in questo caso il requisito di svantaggio della lavoratrice deve sussistere alla data della trasformazione).
ATTENZIONE: La fruizione del beneficio è subordinata all'approvazione da parte della Commissione Europea, compatibilmente con la disciplina relativa agli Aiuti di Stato: attualmente l'autorizzazione della Commissione vale sino al 30 giugno 2022 (Mess. INPS 26 gennaio 2022 n. 403). |
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Fonte: DI 16 novembre 2022 n. 327
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