giovedì 17/11/2022 • 06:00
È appena stato siglato un decreto interministeriale che, attraverso l'implementazione del principio di condizionalità sociale introdotto dall'Unione Europea, incrementa l'impegno a contrastare il grave fenomeno del caporalato in Italia.
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Condizionalità sociale e sanzioni amministrative
L'art. 14 del Regolamento dell'Unione Europea 2021/2115 del 2 dicembre 2021 – sulle norme di sostegno ai piani strategici che gli Stati membri sono tenuti a redigere nell'ambito della politica agricola comune (c.d. piani PAC) – disciplina il principio di condizionalità sociale e ne delinea l'ambito di applicazione.
Alla luce di ciò, gli agricoltori e gli altri soggetti beneficiari di sovvenzioni per lo sviluppo rurale si impegnano a rispettare gli obblighi imposti al datore di lavoro, espressamente indicati nell'Allegato IV al Regolamento.
Tali obblighi riguardano principalmente la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori, nonchè gli adempimenti relativi alla trasparenza dell'assunzione (ad es., consegna del contratto di lavoro).
In base al citato art. 14 del Regolamento UE, gli Stati membri sono tenuti ad approntare un sistema efficace e proporzionato di sanzioni amministrative in caso di mancato rispetto del principio di condizionalità sociale da parte dei soggetti beneficiari delle sovvenzioni.
Le sanzioni vanno inserite nell'ambito dei piani strategici PAC.
Condizionalità sociale e caporalato
Il fenomeno del c.d. caporalato, che consiste nell'impiego di lavoratori in condizioni di sfruttamento ed approfittando dello stato di bisogno (v. art. 603-bis c.p.) e si concretizza nella reiterata corresponsione di retribuzioni palesemente inferiori a quelle stabilite dai contratti collettivi nazionali o territoriali, nella ripetuta violazione della normativa in materia di orario di lavoro e di riposi, nel mancato rispetto degli obblighi di sicurezza e di igiene nei luoghi di lavoro e nella sottoposizione dei lavoratori a metodi di sorveglianza che risultino degradanti, risulta ampiamente diffuso nel nostro Paese. Ciò crea, ovviamente, un insidioso ostacolo al rispetto del principio di condizionalità sociale e, perciò, è più urgente che mai un intervento mirato per cercare di debellarlo.
Il Ministero delle politiche agricole e il Ministero del lavoro e delle politiche sociali sono già da tempo impegnati su questo fronte, nel tentativo di contrastare sinergicamente lo sfruttamento lavorativo in agricoltura (v., di recente, decreto interministeriale 17 giugno 2022).
Sulla spinta del Regolamento UE 2021/2115, lo sforzo si è intensificato, come attesta il decreto interministeriale siglato l'11 novembre 2022.
Il decreto interministeriale sul regime di condizionalità sociale
Il Ministro delle politiche agricole, alimentari e forestali, di concerto con il Ministro dell'Interno e con il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, nonché con il Ministro della Salute, ha emanato venerdì scorso un decreto concernente la disciplina della condizionalità sociale, alla luce dell'art. 14 del Regolamento UE.
In particolare, è stata fissata al primo gennaio 2023 la data di applicazione in ambito nazionale delle disposizioni normative relative al rispetto della condizionalità sociale e delle conseguenti sanzioni amministrative in caso di inadempimento. È significativa la scelta della data, in anticipo di ben due anni rispetto alla scadenza individuata dall'Unione Europea (1° gennaio 2025): può essere letto come il segnale della rilevanza attribuita al tema in ambito nazionale e della volontà di impegnarsi a tutto campo per contrastare i fenomeni di sfruttamento lavorativo in agricoltura.
Il decreto interministeriale individua anche gli organi preposti al controllo e all'applicazione delle sanzioni previste: l'Ispettorato Nazionale del lavoro, il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, il Ministero della Salute e le Regioni attraverso le ASL.
Per un più efficace scambio delle informazioni tra le autorità competenti è anche prevista l'implementazione dei flussi informativi tramite apposite convenzioni.
Fonte: Decreto condizionalità sociale 11 novembre 2022
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