Nuovo limite all’uso del contante: quale impatto sull’obbligo di SOS?

Il denaro contante rappresenta, di default, lo strumento “ideale” per il reimpiego all'interno del sistema economico di fonti di provenienza illecita. Tale affermazione appare ampiamente suffragata anche dal testo del precetto penale dell'art. 648 bis c, a norma del quale le condotte rilevanti di sostituzione o trasferimento hanno ad oggetto, in prima battuta, proprio il denaro, bene che meglio si presta ad ostacolarne l'identificazione circa la provenienza delittuosa. Per tale motivo il Legislatore, sempre all'interno di un contesto di collaborazione attiva, ha imposto ai soggetti destinatari degli obblighi antiriciclaggio di analizzare l'operatività della propria clientela e di segnalare, entro un termine coerente con una valutazione ex post, proprio il ricorso a tale mezzo di pagamento per regolare transazioni commerciali e/o professionali. A prescindere dal dibattito “politico” che ha condotto all'innalzamento della soglia d'uso a 5.000 euro e dalle non meglio specificate ragioni di necessità e urgenza tali da giustificare addirittura la relativa modifica attraverso un decreto legge, vale la pena ribadire che l'attenzione della normativa, interna e comunitaria, sulle transazioni economiche regolate in contante è intimamente connessa alla fungibilità del denaro e alle difficoltà obiettive che, in alcuni casi, impediscono di ricostruire formazione e provenienza della pro...