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sabato 05/11/2022 • 06:15

Fisco Caro-energia: decreto settimana prossima

NADEF: l’ok dal CdM. 30 miliardi entro 2023 contro il caro-energia

Via libera dal Consiglio dei Ministri alla nota di aggiornamento del DEF. Si stima una dote finanziaria di circa 22 miliardi che, entro il 2023, arriverà a 30 miliardi. Le risorse saranno destinate esclusivamente contro il caro energia. Già la settimana prossima il nuovo decreto con le misure sul caro bollette. 

di Monica Greco - Giornalista - Esperta di Fisco e Bilancio

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Approvata dal consiglio dei ministri la Nota di la Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza 2022. Il nuovo governo Meloni, dopo l'incontro a Bruxelles, si riunito ieri alle ore 18. Sul tavolo del Consiglio dei ministri l'integrazione della NADEF e la Relazione di cui all'articolo 6 della L. 243/2012, ai fini dell'autorizzazione allo scostamento di bilancio.

Al vaglio anche il decreto-legge con le disposizioni urgenti relative alla proroga delle misure per il servizio sanitario della regione Calabria (arriva la proroga da 24 a 30 mesi, del decreto Calabria, in scadenza altrimenti il 10 novembre) e per la partecipazione di personale militare al potenziamento del dispositivo NATO.

Infine, un decreto con le norme urgenti anche in materia di riordino delle attribuzioni dei Ministeri (Presidenza - Affari Esteri e Cooperazione Internazionale - Sviluppo Economico - Politiche Agricole Alimentari e Forestali - Transizione Ecologica - Infrastrutture e Mobilità Sostenibili - Istruzione) e, al contempo, per rendere omogenea la competenza con la nuova nomina dei ministeri, la previsione di alcuni comitati interministeriali: il “made in Italy”  nel mondo, la Struttura di supporto e tutela dei diritti delle imprese, il Comitato interministeriale per le politiche del mare, con compiti di coordinamento e di definizione degli indirizzi strategici nel settore. Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti spiega anche la spendig review per i ministeri con “tagli” nei prossimi anni, come previsto dal PNRR: 800 milioni di euro nel 2023, 1,2 miliardi nel 2024 e 1,5 miliardi nel 2025.

L'ordine del giorno fissava diversi argomenti, ma i fari sono tutti puntati sulla Nota di aggiornamento al documento di economia e finanza 2022 che vede al centro gli sforzi del Governo per contrastare il “peso” delle bollette che ha rischiato – e, in verità, rischia - di fermare il Paese. In campo previsti circa 22 miliardi da utilizzare in via esclusiva per il caro-energia, per arrivare entro fine 2023 a oltre 30 miliardi per far fronte al caro-energia – ha spiegato il presidente del Consiglio Giorgia Meloni nella conferenza stampa dopo il Consiglio dei ministri.

Per le altre misure, tipo pensioni, reddito di cittadinanza e cuneo fiscali, si faranno scelte direttamente all'interno nella legge di bilancio, dopo aver sentito tutti e, naturalmente, le parti sociali.

Il “salvadanaio non si rompe” per far fronte ad altre urgenze, le politiche invariate e ogni intervento fiscale dovrà essere coperto all'interno dello stesso settore di intervento, proprio per lasciare tutte le risorse per il caro-energia. Più puntualmente, come specificato nella NADEF approvata, l'entità della manovra netta 2023 viene stimata pari a circa 21 miliardi di euro destinati interamente al contrasto al caro energia, come afferma il comunicato stampa n.3 del CdM.

Alcuni dei principali elementi oggetto del CdM tenutosi ieri sono emersi proprio dagli interventi in seno alla conferenza stampa del Presidente Giorgia Meloni con i Ministri Matteo Piantedosi, Giancarlo Giorgetti, Gilberto Pichetto Fratin e il Sottosegretario Alfredo Mantovano.

NADEF quali sono le previsioni.

La Nota di aggiornamento del Documento di economia e finanza (NADEF) approvata rivede e integra quella deliberata lo scorso 28 settembre, aggiornando le previsioni macroeconomiche e tendenziali di finanza pubblica ed elaborando anche lo scenario programmatico per il triennio 2023-2025.

Come spiega il comunicato stampa n.3 del CdM la politica economica che il Governo ha adottato si basa sull'esigenza di rispondere all'impennata dell'inflazione e all'impatto del caro energia sui bilanci delle famiglie e di garantire la sopravvivenza e competitività delle imprese italiane. “L'impegno del Governo è finalizzato anche all'attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR), da cui dipendono ingenti investimenti per rilanciare la crescita sostenibile dell'economia italiana”.

La NADEF evidenzia come l'entità della manovra netta 2023 è stimata pari a circa 21 miliardi e sarà destinata interamente al contrasto al caro energia.

Nella Nadef approvata dal CdM la previsione di crescita del PIL nello scenario tendenziale a legislazione vigente è stata rivista al rialzo per il 2022, da 3,3 per cento a 3,7 per cento, mentre quella per il 2023 è stata ridotta dallo 0,6 per cento allo 0,3 per cento. Le previsioni per i due anni successivi sono invece rimaste invariate, all'1,8 per cento e all'1,5 per cento.

Le nuove stime del deficit tendenziale confermano quelle della NADEF di settembre relativamente al 2022 e al 2023, in cui l'indebitamento netto è previsto pari, rispettivamente, al 5,1 per cento del PIL e al 3,4 per cento del PIL. Vengono invece riviste lievemente al rialzo le previsioni di deficit per il 2024, dal 3,5 al 3,6 per cento del PIL, e per il 2025, dal 3,2 al 3,3 per cento.

Stima tendenziale

2022

2023

CRESCITA/PIL

+ 3,7 (da+3,3%)

+ 0,3 (da +0,6%)

DEFICIT/PIL

5,1 (=)

3,4 (=)

Si prevede un calo del debito fino al 2025, ha spiegato il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti.

Contestualmente, alla Nadef è stata approvata la Relazione al Parlamento per lo scostamento di bilancio. Con la relazione gli obiettivi programmatici sono fissati a 4,5 nel 2023, 3,7 nel 2013 e 3 nel 2025. Rispetto alla previsione tendenziale si delinea un margine di risorse da utilizzare pari a 21 miliardi per il 2023 e di 2,4 miliardi per il 2024. La relazione dà conto dell'extra gettito di 9,1 miliardi per il 2022.

Le misure per il caro energia

Per il caro-energia si annuncia un intervento attraverso un emendamento al decreto Aiuti-Ter (DL 144/2022), attualmente in corso di conversione al parlamento, per disporre "Misure per l'incremento della produzione di gas naturale" nel nostro Paese.

Il presidente Giorgia Meloni spiega l'ipotesi che prevede "la possibilità di liberare alcune estrazione di gas italiano facilitando le concessioni in essere e immaginandone nuove. Chiederemo ai concessionari che dovessero aderire di mettere a disposizione, in cambio, da gennaio gas tra 1 miliardo e 2 miliardi di metri cubi da destinare ad aziende energivore a prezzi calmierati". Il prezzo calmierato sarà definito tenendo conto di alcuni parametri, ma sempre considerando un tetto massimo.

Per le imprese e le famiglie le misure per il contrasto al caro-energia saranno oggetto di nuovi provvedimenti da discutere nel tavolo di lavoro già fissato per la prossima settimana, a tal fine il Governo “libera”, grazie all'extragettito dell'iva e a un terzo trimestre favorevole, circa a 9,5 mld di euro.

Il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti, nel corso della conferenza stampa al termine del Cdm che ha approvato la Nadef, ha spiegato che la settimana prossima vi sarà già il primo decreto-legge con misure di sollievo per contrastare il caro-energia degli ultimi mesi del 2022 e per far fronte ai primi mesi del 2023. Successivamente è tutto in divenire e si evolverà di pari passo alla situazione generale.

Fonte: Com. Stampa CdM 4 novembre 2022

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