giovedì 27/10/2022 • 06:00
L’intelligenza artificiale e la giustizia predittiva sono temi per i quali non è più possibile rimandare risposte. È indubbio che gli algoritmi possono portare risultati di efficienza e di neutralità dell’operato della PA, a condizione però che siano rispettati alcuni fondamentali requisiti di garanzia a tutela dei contribuenti.
La mozione congressuale in tema di giustizia predittiva approvata nell’ambito dell’ultimo Congresso forense pone incidentalmente l’accento sulla esclusione del contribuente dall’accesso alla conoscenza degli algoritmi, circostanza che lo rende vulnerabile sotto il profilo della prova di eventuali errori, discriminazioni e pregiudizi alla base degli esiti delle elaborazioni prognostiche. Il tema della non conoscibilità, anticamera della supremazia dell’algocrazia (ovvero il dominio di coloro che progettano e sviluppano gli algoritmi), che a parere di autorevole dottrina non è mai del tutto superabile, appare dunque, ad oggi, non facilmente mitigabile solo con la previsione di una specifica Autorità terza di garanzia.
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