lunedì 24/10/2022 • 06:00
La riforma della giustizia è legge e prendono il via le modifiche che incidono anche sulle controversie di lavoro: viene abrogato il rito Fornero, dando priorità al giudice del lavoro nella trattazione dei licenziamenti, e viene estesa la possibilità di ricorso alla negoziazione assistita.
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Con la pubblicazione nella Gazzetta ufficiale del D.Lgs. 149/2022, la riforma della giustizia è legge e prendono corpo le modifiche che incidono anche sulle controversie di lavoro. Per queste si conferma la tendenza che tradizionalmente ha accompagnato l'approccio agli strumenti per risolvere le controversie di lavoro: snellezza, celerità dei tempi, promozione di strumenti alternativi per comporre il conflitto. La riforma abroga il cosiddetto “rito Fornero”, procedimento speciale per i licenziamenti introdotto dalla Legge 92/2012 ed estende la possibilità del ricorso alla negoziazione assistita anche alle controversie di lavoro.
Rito del lavoro. Addio alla riforma Fornero, conferma della ricerca di celerità
Il rito Fornero era stato introdotto dalla Legge 92/2012 per i licenziamenti soggetti all'applicazione dell'art. 18 dello Statuto dei lavoratori. Nelle intenzioni del legislatore doveva favorire la celerità delle decisioni e ridurre il carico del contenzioso in materia.
In realtà la previsione che con quel rito si potessero introdurre soltanto le questioni relative alla legittimità del licenziamento (e non ad esempio quelle per le differenze salariali), ed il duplice passaggio davanti al giudice del primo grado con le due fasi sommaria e di merito, aveva aggravato la congestione processuale e complicato il contenzioso con le questioni, non sempre immediatamente individuabili in maniera univoca, della scelta del rito e della delimitazione dell'ambito del contenzioso.
Il D.Lgs. 149/2022 abroga questa macchinosità, ma non rinuncia a prevedere corsie previdenziali per il processo del lavoro quando si discute della legittimità dei licenziamenti. È introdotto infatti l'art. 441-bis c.p.c., che per le controversie in materia di licenziamento prevede l'assegnazione di “carattere prioritario” nell'agenda del giudice del lavoro per la trattazione di queste questioni, consentendo al giudice di ridurre i termini del procedimento fino alla metà, nei limiti dei termini fissati per la costituzione in giudizio delle parti.
Identiche esigenze di “celerità” sono assicurate per il corso del giudizio, con la previsione della raccomandazione al giudice di ridurre e concentrare i tempi e le fasi del giudizio, secondo le richieste delle parti, predisponendo un calendario specifico, dedicato alla discussione di questo tipo di controversie.
Negoziazione assistita anche per le controversie di lavoro
Con il D.Lgs. 149/2022 prende definitivamente forma anche la negoziazione assistita per le controversie in materia di lavoro, eventualità prima espressamente esclusa dalla legge, ed adesso estesa a tutte le materie aventi ad oggetto controversie relative ai rapporti di lavoro di cui all'art. 409 c.p.c., altrimenti di competenza del giudice del lavoro. Il ricorso alla negoziazione assistita per risolvere le controversie di lavoro è su base volontaria ed è dichiaratamente previsto che il suo ricorso non costituisce condizione di procedibilità per l'eventuale accesso al giudice del lavoro.
La preoccupazione del legislatore delegante di preservare le speciali tutele normalmente riconosciute al lavoratore, finalizzate a garantire la consapevolezza degli atti dispositivi dei propri diritti, è stata tradotta nel resto di legge e diffusamente verificabile nel corpo del breve testo di legge.
Per l'assistenza nella negoziazione sarà necessaria la presenza di un avvocato per parte, contrariamente a quanto previsto per la negoziazione ordinaria, per la quale è sufficiente la presenza anche soltanto di un professionista a presiedere e guidare le parti. Queste ultime possono anche rivolgersi ad un consulente del lavoro per farsi assistere, considerata la specialità della materia, mentre la garanzia della stabilità dell'accordo raggiunto passa dal controllo delle commissioni di certificazione, così come previsto dall'ultimo periodo della previsione.
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