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sabato 22/10/2022 • 06:00

Impresa Gas rinnovabile di produzione nazionale

Biometano: il ruolo nel mix energetico e le misure per incentivarlo

Il PNRR ha evidenziato che lo sviluppo del biometano di produzione nazionale è un fattore rilevante per il raggiungimento dei target di decarbonizzazione europei, per il potenziamento di un’economia circolare e per la transizione energetica nazionale. Quali sono le misure intraprese per incentivarlo?

di Andrea Quaranta - Environmental risk manager

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  • Tempo di lettura 1 min.
  • Ascolta la news 5:03

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La sicurezza energetica e la produzione sostenibile del biometano

L’aggressione militare della Russia all’Ucraina non ha solo causato gravi perturbazioni del sistema energetico mondiale, ma ha anche creato difficoltà economiche dovute ai prezzi elevati dell’energia e acuito le preoccupazioni sul fronte della sicurezza energetica, mettendo in evidenza l’eccessiva dipendenza dell’UE dalle importazioni di gas, petrolio e carbone dalla Russia.

In questo scenario, il biometano di produzione nazionale può costituire un elemento importante per la sicurezza degli approvvigionamenti e, in ottica di completa decarbonizzazione, uno strumento per la copertura con fonti rinnovabili di settori difficilmente elettrificabili o anche hard to abate (i settori in cui è più difficile abbattere le emissioni di gas serra).

Ma per farlo occorre affrontare quelli che sono stati, finora, i principali ostacoli all’aumento della produzione e dell’uso di biometano sostenibile, e incentivare la produzione sostenibile del biometano, garantendo:

  • che per il biometano si utilizzino rifiuti organici e residui forestali e agricoli, onde evitare ripercussioni sull’uso del suolo e sulla sicurezza alimentare e, di conseguenza,
  • la sostenibilità dell’approvvigionamento.

Il ruolo del biometano nel PNRR: l’economia circolare e la transizione energetica

Il PNRR ha evidenziato che lo sviluppo del biometano, ottenuto massimizzando il recupero energetico dei residui organici:

  • è un elemento rilevante per il raggiungimento dei target di decarbonizzazione europei, ed
  • è strategico per il potenziamento di un’economia circolare basata sul riutilizzo e per la transizione energetica nazionale,

prevedendo uno specifico investimento e una riforma.

La linea di investimento si pone l’obiettivo di:

  • riconvertire e migliorare l’efficienza degli impianti biogas agricoli esistenti verso la produzione totale o parziale di biometano da utilizzare nei settori industriale, residenziale, terziario e dei trasporti;
  • supportare la realizzazione di nuovi impianti per la produzione di biometano (attraverso un contributo del 40 per cento dell’investimento);
  • promuovere la diffusione di pratiche ecologiche nella fase di produzione del biogas per ridurre l’uso di fertilizzanti sintetici e aumentare l’approvvigionamento di materia organica nei suoli;
  • migliorare l’efficienza in termini di utilizzo di calore e riduzione delle emissioni di impianti agricoli di piccola scala esistenti.

Per rendere efficace l’implementazione di questi interventi nei tempi prestabiliti, il PNRR ha previsto due riforme fondamentali:

  • la prima riguarda la semplificazione delle procedure di autorizzazione per gli impianti rinnovabili, un nuovo quadro giuridico per sostenere la produzione da fonti rinnovabili e la proroga dei tempi e dell’ammissibilità degli attuali regimi di sostegno;
  • la seconda prevede una nuova normativa per la promozione della produzione e del consumo di gas rinnovabile.

Quest’ultima, in particolare, intende promuovere, in coordinamento con gli strumenti esistenti per lo sviluppo del biometano nel settore dei trasporti, la produzione e l’utilizzo del biometano anche in altri settori, e – nello specifico – amplia la possibilità di riconversione degli impianti esistenti nel settore agricolo.

Cos’è il biometano dal punto di vista tecnico-giuridico?

Dal punto di vista tecnico-giuridico, il biometano è il combustibile ottenuto dalla purificazione (upgrading) del biogas, in modo da risultare idoneo per l’immissione nella rete del gas naturale.

L’upgrading è il processo di conversione che richiede la rimozione della COdep2 e un trattamento di purificazione suddiviso in diverse fasi – deidratazione, desolforazione, rimozione di componenti indesiderate.

Il biogas è una miscela di metano, COdep2 e piccole quantità di altri gas prodotta dalla digestione anaerobica di materia organica in un ambiente privo di ossigeno: l’esatta composizione del biogas dipende dal tipo di materia prima e dal percorso di produzione.

La sostenibilità del biometano

Il biometano è una fonte di energia rinnovabile sui generis, perché a differenza delle altre si connota per:

  • la circolarità (il biometano viene prodotto da scarti di lavorazione e sottoprodotti di origine agricola o agroindustriale e dalla FORSU, la frazione organica dei rifiuti solidi urbani: una volta completato il processo di digestione anaerobica vengono utilizzati come fertilizzante naturale in un’ottica di economia circolare), strettamente connessa con:
  • la creazione di valore (il biometano è in grado di creare una nuova economia a livello locale, incrementando il gettito fiscale per le comunità locali e minimizzando i costi della decarbonizzazione);
  • l’integrabilità (nella filiera del CNG e del GNL, rispettivamente Gas Naturale Compresso e Liquefatto), la flessibilità, la complementarità e la programmabilità (rispetto alle altre FER come il solare e l’eolico), grazie alle infrastrutture di trasporto e stoccaggio del gas esistenti, che non richiedono ulteriori investimenti;
  • la possibilità di creare sia energia elettrica che calore, soddisfacendo anche la domanda di riscaldamento.

In definitiva, il biometano contribuisce alla diversificazione energetica, utile alla transizione ecologica e alla sicurezza energetica: è una fonte di energia sostenibile, neutrale dal punto di vista delle emissioni e totalmente rinnovabile, grazie alla circolarità.

Le proposte dell’UE: il nuovo piano REPowerEU

In una recente comunicazione, la Commissione europea ha sottolineato che “già quest’anno possiamo ridurre in modo significativo la dipendenza dai combustibili fossili russi e accelerare la transizione energetica”: con il nuovo piano REPowerEU – che si innesta sul pacchetto di proposte Fit for 55%, integrando gli interventi in materia di sicurezza dell’approvvigionamento energetico e stoccaggio di energia – sono previste  delle azioni strutturate volte a risparmiare energia, diversificare l’approvvigionamento, combinare investimenti e riforme in modo intelligente.

Il complesso di tali azioni determinerà – si legge nel REPowerEU – “una trasformazione strutturale del sistema energetico dell’UE”.

Sarà necessario:

- un coordinamento efficace fra:

  • le misure europee di regolamentazione e quelle in materia di infrastrutture;
  • le azioni sul fronte della domanda (per limitare il consumo di energia e trasformare i processi industriali in modo da poter sostituire le tradizionali fonti fossili di energia) e quelle sul fronte dell’offerta (volte a predisporre le capacità e il quadro necessari per la diffusione e la produzione delle rinnovabili);

- riforme e investimenti nazionali e sforzi congiunti di diplomazia energetica.

La Commissione propone di:

  • istituire un partenariato industriale per il biogas e il biometano per dare impulso alla catena del valore dei gas rinnovabili;
  • adottare misure supplementari per incoraggiare i produttori di biogas a creare comunità energetiche;
  • fornire incentivi per passare dal biogas al biometano;
  • promuovere l’adattamento e l’adeguamento delle infrastrutture esistenti e la realizzazione di nuove infrastrutture per poter trasportare più biometano attraverso la rete del gas dell’UE;
  • colmare le lacune in materia di ricerca, sviluppo e innovazione;
  • facilitare l’accesso ai finanziamenti

Gli incentivi italiani al biometano

Di recente, il MiTE ha pubblicato un decreto che ha la finalità di sostenere la produzione di biometano immesso nella rete del gas naturale, in coerenza con le misure di sostegno agli investimenti previsti dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nell’ambito della “rivoluzione verde” e dell’investimento, cui abbiamo fatto riferimento, per un ammontare complessivo pari a 1.730,4 milioni di euro.

Il “nuovo decreto Biometano” si colloca nel solco delle norme volte al rispetto dei requisiti di sostenibilità previsti dalla direttiva 2018/2001/UE e riguarda impianti di nuova realizzazione alimentati da matrici agricole e da rifiuti organici o da impianti per la produzione di elettricità da biogas agricolo oggetto di riconversione.

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