La Direttiva Transparency (Dir. 2013/50/UE) obbliga le società emittenti valori mobiliari negoziati su un mercato regolamentato a utilizzare un formato elettronico per i documenti della relazione finanziaria annuale. In attuazione della Direttiva Transparency, il Regolamento ESEF (Reg. 2019/815/UE) impone il formato XHTML per la redazione delle relazioni finanziarie annuali e la marcatura dei consolidati IFRS secondo la tassonomia XBRL. Infatti, il formato elettronico unico di comunicazione ESEF si articola in due sottosistemi: un linguaggio generale di redazione dell'intera relazione finanziaria annuale (formato XHTML) e un sistema di marcatura di specifiche informazioni contenute nel bilancio consolidato (tassonomia XBRL).
La marcatura XBRL
La marcatura con il linguaggio XBRL consente di contrassegnare le voci contenute nel bilancio (quali ricavi, costi, ecc.) con una certa etichetta che li descrive. Il documento che raccoglie l'elenco dei concetti, li definisce e li mette in relazione gerarchica, è la tassonomia. Sotto un profilo operativo, il processo di marcatura deve essere effettuato distinguendo la marcatura di dettaglio e la marcatura di blocco. La prima, la marcatura di dettaglio, relativa alle voci numeriche dei prospetti, è un processo che, partendo dalle voci del bilancio, individua l'etichetta appropriata negli schemi della tassonomia di base. La marcatura di blocco, invece, riguarda le sezioni delle note ed è un processo inverso rispetto a quella di dettaglio: parte dagli elementi obbligatori della tassonomia e va ad individuare, nelle note, l'elemento informativo concettualmente corrispondente. Quando un'informazione della nota integrativa non corrisponde a elementi obbligatori della tassonomia, non vi è un obbligo di marcatura.
A partire dall'esercizio finanziario che inizia il 1°gennaio 2021, le emittenti hanno dovuto contrassegnare tutti i valori numerici contenuti nei prospetti di stato patrimoniale, di conto economico, di conto economico complessivo, di variazioni del patrimonio netto e nel rendiconto finanziario.
A partire dall'esercizio finanziario che inizia il 1°gennaio 2022, gli emittenti dovranno marcare una serie più ampia di informazioni: i valori numerici di natura monetaria degli schemi e le informazioni contenute nella nota integrativa che corrispondono agli elementi obbligatori della tassonomia.
Dopo aver pubblicato due circolari su questo nuovo adempimento (Circ. Assonime 25/2019 e Circ. Assonime 3/2022), Assonime passa ora in rassegna, in quest'ultimo Intervento 17/2022, le novità dell'ESEF Reporting Manual pubblicato da ESMA il 5 agosto 2022, e cioè:
formato delle relazioni finanziarie;
lingua da utilizzare nella redazione dei documenti in formato ESEF;
taggatura in blocco delle note.
Formato delle relazioni finanziarie: ESEF o altro formato?
La Relazione Finanziaria Annuale in formato ESEF (e non il PDF o qualsiasi altro formato) è l'unica ufficiale e la sua pubblicazione assolve agli obblighi della direttiva Transparency.
Tuttavia, le emittenti possono preparare le loro relazioni finanziarie annuali anche in formati diversi da quello ESEF, quindi in formati non ufficiali, sia prima della pubblicazione della versione ESEF (informazione regolamentata) sia contestualmente o dopo la pubblicazione della versione ESEF (informazione volontaria).
Lingua da utilizzare nella redazione dei documenti in formato ESEF
Le relazioni finanziarie annuali devono essere redatte nel formato ESEF e opportunamente taggate in ciascuna lingua per la quale è richiesto l'obbligo di pubblicazione.
Quando invece, le relazioni finanziarie annuali sono pubblicate in due o più lingue su base volontaria o contrattuale, devono essere contraddistinte dalla dicitura «non ufficiale» ed etichettate come «traduzione» e, se in formato ESEF, taggate in ciascuna lingua per la quale l'emittente decide (volontariamente o contrattualmente) di pubblicare le rendicontazioni finanziarie. In ogni caso, le relazioni finanziarie annuali nel formato ESEF devono essere presentate in un file separato per ciascuna lingua.
Taggatura in blocco delle note
I preparers devono utilizzare gli elementi dell'allegato II dell'RTS ESMA sull'ESEF per il markup in blocco delle informazioni contenute nelle note esplicative e nei principi contabili contenuti nei bilanci consolidati IFRS. Data la diversa granularità degli elementi, i preparers devono valutare il significato contabile di un elemento della tassonomia, ponendo particolare attenzione ai casi in cui ad una informazione possono corrispondere più tag. In ogni caso, le emittenti devono taggare, come minimo, le informazioni contenute nel bilancio consolidato IFRS (comprese intestazioni e titoli) con gli elementi del suddetto allegato II.