sabato 08/10/2022 • 06:00
La Cassazione, con la pronuncia n. 28946 del 5 ottobre 2022, torna sul tema degli obblighi di sorveglianza datoriali e sul rispetto delle misure di sicurezza c.d. "innominate" in caso di natura particolarmente gravosa delle mansioni svolte dal lavoratore.
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L'estensione dell'obbligo di prevenzione e tutela datoriale
Con l'ordinanza n. 28946, pubblicata in data 5 ottobre 2022, la Cassazione interviene nuovamente in materia di sorveglianza datoriale, tutela e sicurezza sui luoghi di lavoro, consegnandoci una pronuncia sintetica ma oltremodo interessante, per alcuni passaggi motivazionali di indubbia rilevanza.
Il casus belli riguardava un lavoratore che aveva subito una ciclica esposizione a molteplici fattori morbigeni presenti in ciascuna fase lavorativa propedeutica e consequenziale alle attività di elettrificazione cui lo stesso era stato addetto per lungo tempo, con la conseguente censura, mossa nei confronti della società datrice di lavoro, di non aver apprestato le necessarie misure di prevenzione dei rischi per la salute.
In particolare, non solo non erano stati rispettati gli obblighi di sorveglianza sanitaria obbligatoria, di cui alla previgente disciplina disposta dal DPR 303/56 e dal D.Lgs. 626/94, ma la società non aveva neanche dimostrato di aver provveduto alla valutazione dei rischi da movimentazione manuale dei carichi e da sovraccarico biomeccanico degli arti connesso alle mansioni svolte dal ricorrente.
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