giovedì 06/10/2022 • 05:00
Per l’Agenzia delle Entrate bisogna distinguere tra il carattere prevalente e quello accessorio dell’attività di download di materiale; in base a questa definizione, sarà possibile definire la territorialità ai fini delle imposte.
redazione Memento
Quale tassazione per i servizi offerti dal cittadino residente all’estero che intende rivolgersi ad un pubblico italiano mediante piattaforma web? L’Agenzia delle Entrate ha fornito una Risposta in tema di territorialità ai fini IVA dei servizi forniti anche tramite supporti informatici da contribuente residente nel Regno Unito a consumatori finali italiani. Nel caso in esame, l'istante, cittadino italiano iscritto all'AIRE, ha intenzione di avviare una attività nel Regno Unito, dove è residente, nella forma di libera professione ovvero di ditta individuale: egli intende costituire un’attività di fornitura di contenuti digitali preconfezionati, da acquistare da un sito web dedicato. Si tratta di un campo delicato, in quanto è necessario identificare la territorialità a fini IVA di un servizio fornito per via elettronica. Va ricordato che, nella valutazione del campo di applicazione della definizione di servizi forniti per via elettronica si deve tener conto di eventuali pratiche abusive volte ad eludere le regole sul luogo di prestazione dei servizi ai fini dell'IVA. La valutazione sulla circostanza che i servizi aggregati/compositi, quando comprendono anche servizi forniti per via elettronica, si qualifichino come una prestazione unica o multipla, deve essere svolta caso. In merito alla richiesta in esame, l’Agenzia rileva come la corretta qualificazione della fattispecie implichi una approfondita analisi fattuale delle caratteristiche secondo le quali il business si svolge nella realtà. Se in base all'analisi delle clausole contrattuali e delle circostanze concrete sia confermato che l'oggetto principale del servizio offerto può considerarsi un'attività consulenziale complessa, rispetto alla quale la fornitura di servizi elettronici (i file o corsi in download) riveste carattere accessorio, la prestazione in esame, laddove resa a consumatori stabiliti in Italia, risulterebbe fuori campo. Conseguentemente, l'Istante non sarebbe tenuto ad alcun obbligo d'imposta in Italia in relazione alle suddette operazioni. Diversamente, se il servizio fornito per via elettronica (es. il corso in download) avesse carattere prevalente, l'intero "pacchetto" offerto dovrebbe considerarsi territorialmente rilevante in Italia. In tale ipotesi, sorgerebbero in capo al contribuente gli obblighi previsti dalla normativa interna. Si configurerebbe un analogo obbligo di identificazione e pagamento dell'IVA per il servizio elettronico qualora lo stesso fosse da considerarsi, in base ai principi sopra ricordati, prestazione distinta da quella consulenziale. FONTE: Risp. AE 5 ottobre 2022 n. 494
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