lunedì 26/09/2022 • 06:00
Il TAR Puglia ha recentemente ribadito che l'attività di apposizione dei visti di conformità sulle dichiarazioni e comunicazioni fiscali è riservata a Dottori Commercialisti, Ragionieri Commercialisti e Consulenti del Lavoro. Il CNDCEC: “Piena condivisione delle motivazioni della sentenza”.
redazione Memento
Con la sentenza n. 01192/2022, il TAR Puglia è intervenuto sull'annosa questione della competenza a rilasciare il visto di conformità sulle dichiarazioni fiscali, ribadendo che l'apposizione è riservata alle professioni ordinistiche (Dottori Commercialisti, Ragionieri Commercialisti e Consulenti del Lavoro). La sentenza dei giudici amministrativi pugliesi si fonda sul principio secondo cui il legislatore è pienamente legittimato a riservare attività a professionisti dei quali sia “comprovata la professionalità e siano oggetto di controllo disciplinare” ribadendo che essi, in quanto iscritti ad un ordine, “hanno, in primis, superato un esame di stato o conseguito una laurea abilitante alla professione e, in secundis, per quanto maggiormente rileva, nella misura in cui sono iscritti ad un albo (invero vigilato da uffici ministeriali) sono soggetti a pregnanti obblighi deontologici, al controllo sullo svolgimento corretto e regolare dell'attività professionale e al potere disciplinare esercitato dall'ordine o collegio di appartenenza”. Piena soddisfazione rispetto alle motivazioni della sentenza è stata espressa, a stretto giro, dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili. Il Presidente, Elbano de Nuccio, ha ricordato che “i Commercialisti sono tenuti anche a precisi obblighi formativi annuali e ad assicurare la propria attività, peraltro in via specifica per quanto attiene all'apposizione dei visti di conformità”. Per il presidente della categoria professionale “quanto affermato dal TAR pugliese rappresenta un importante conferma che ribadisce quanto è scolpito nel quadro normativo, ovvero che le professioni ordinistiche rappresentano un presidio di affidabilità di cui lo Stato può e deve servirsi, in via esclusiva, nell'interesse generale”. Anche per questo, conclude, “tra gli obiettivi del Consiglio Nazionale c'è proprio quello di istituzionalizzare il ruolo dei Commercialisti, quali certificatori dell'esistenza dei presupposti per accedere a benefici pubblici, siano essi diretti o sotto forma di crediti di imposta”. Fonte: Com. Stampa CNDCEC 23 settembre 2022
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