lunedì 19/09/2022 • 06:00
I lavoratori dipendenti impegnati a svolgere servizio ai seggi elettorali per le prossime elezioni politiche hanno diritto di assentarsi dal lavoro per il periodo corrispondente alla durata delle operazioni. Ecco le regole per la corretta gestione dei giorni di assenza dal lavoro.
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Occorre precisare che le operazioni di voto riguardano tutte le consultazioni, vale a dire le elezioni politiche, amministrative, europee ed i referendum nazionali e regionali, in cui i lavoratori dipendenti siano impegnati nel ruolo di:
Per lo svolgimento di uno dei ruoli elencati e per la durata delle operazioni di voto e di scrutinio, il lavoratore ha il diritto di assentarsi per l'intera giornata lavorativa conservando la normale retribuzione. Vi è quindi equiparazione dei giorni di assenza a quelli di effettiva prestazione lavorativa.
È necessario distinguere tra le giornate lavorative e quelle previste come riposo del lavoratore. Le giornate festive o comunque non lavorative (ad esempio il sabato in caso di settimana corta) passate al seggio, sono recuperate con altrettante giornate di riposo compensativo oppure compensate con quote di retribuzione aggiuntiva secondo quanto stabilito dal contratto collettivo applicato (generalmente 1/26 o diverso divisore contrattuale).
Generalmente sono considerate lavorative le giornate del lunedì e del martedì (qualora lo spoglio si protragga oltre le ore 24:00 della domenica o del lunedì), tuttavia potrebbero essere considerate come lavorative anche le giornate del sabato o della domenica, in base al calendario settimanale del lavoratore. Per tali giornate, considerate normalmente lavorative ma trascorse ai seggi, spetta la retribuzione ordinaria.
Le operazioni preliminari iniziano generalmente alle ore 16.00 del sabato e durano poche ore. A fronte di tale impegno al lavoratore spetta un giorno di riposo oppure una giornata intera di retribuzione normale.
Precisiamo che anche se l’attività prestata al seggio elettorale copre una sola parte della giornata l’assenza è legittimata per tutto il giorno lavorativo che, pertanto, dovrà essere interamente retribuito (Cass. 19 settembre 2001 n. 11830). È questo il caso, ad esempio, dello scrutinio protrattosi oltre la mezzanotte del lunedì, anche per poche ore: in tale ipotesi al lavoratore sarà retribuita l’intera giornata del martedì.
Giornate trascorse al seggio coincidenti con l’orario lavorativo |
Spetta la normale retribuzione |
Giorni festivi o domenica e giorni non lavorativi (sabato nel caso di settimana corta) |
Altrettante giornate di riposo compensativo o quote aggiuntive di retribuzione |
Scrutinio oltre la mezzanotte del lunedì (anche se per poche ore) |
Assenza retribuita per l’intera giornata del martedì |
Il riposo compensativo deve essere goduto con immediatezza, vale a dire subito dopo la fine delle operazioni al seggio, nel giorno o nei due giorni successivi, salvo diversi accordi con il datore di lavoro. Ciò in ossequio alla disciplina sull’orario di lavoro (art. 9 D.Lgs. 66/2003).
La retribuzione corrisposta per le giornate trascorse al seggio elettorale è totalmente a carico del datore di lavoro ed è soggetta ad imposte e contributi previdenziali allo stesso modo di quella corrisposta per le prestazioni lavorative.
Come si calcola la retribuzione
Il datore di lavoro deve distinguere il criterio di paga adottato, tra modalità fissa mensilizzata o ad ore. Nel primo caso, nel calcolo non vengono decurtate le giornate lavorative in cui il lavoratore è stato impegnato al seggio, mentre per le giornate non lavorative calcolerà le quote di retribuzione giornaliera.
Se il calcolo della paga si effettua con la modalità ad ore, per le giornate non lavorative occorre procedere al calcolo della quota di retribuzione come nel caso della paga fissa mensile, mentre per le ore lavorative occupate al seggio si calcolano le normali competenze spettanti.
Se il lavoratore opta per il riposo compensativo per le giornate non lavorative, percepirà la retribuzione corrispondente alle giornate lavorative ovvero quella normale mensile nel caso di paga fissa.
La documentazione necessaria
Il lavoratore, prima di partecipare alle operazioni al seggio, deve informare il proprio datore di lavoro consegnando copia del certificato di convocazione degli uffici elettorali del Comune. Al termine delle operazioni, deve produrre al datore di lavoro un’attestazione delle funzioni svolte, firmata dal presidente del seggio e nella quale sono riportate le giornate di effettiva presenza e gli orari di apertura e chiusura del seggio. La documentazione del presidente viene vistata dal vicepresidente del seggio.
Gli obblighi del datore di lavoro
Al datore di lavoro è vietato richiedere l'esecuzione della prestazione lavorativa nelle giornate coincidenti con le operazioni elettorali; tale divieto opera anche nelle ipotesi in cui l'orario di lavoro risultasse in concreto compatibile con le predette operazioni.
Considerato che la legge non specifica a chi spetta la scelta tra riposi compensativi e quote di retribuzione aggiuntiva, è auspicabile che datore di lavoro e lavoratore si accordino sulle modalità di fruizione dei riposi compensativi ovvero riguardo all’indennizzo della mancata fruizione degli stessi. La rinuncia al riposo deve comunque essere validamente accettata dal lavoratore, fermo restando che non è consentito derogare al riposo settimanale.
Diritto di voto dei lavoratori
Oltre la disciplina dei lavoratori chiamati a prestare servizio ai seggi, giova ricordare che il datore di lavoro è tenuto ad agevolare l’accesso al voto dei lavoratori. Il diritto di voto è infatti sancito dalla Costituzione (art. 48) e non può essere limitato se non per incapacità civile, per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge. Il datore di lavoro, quindi, deve acconsentire alle richieste provenienti da lavoratori fuori sede che per votare devono recarsi in Comuni diversi da quello in cui abitualmente dimorano.
In tal caso, non essendo previsti particolari permessi né alcun trattamento retributivo aggiuntivo sarà possibile utilizzare le ferie oppure i permessi maturati, ovvero accordarsi per il recupero delle ore di lavoro.
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