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venerdì 16/09/2022 • 03:00

Impresa Tribunale Ue

Google, Ue conferma condanna e maxi multa da 4,1 miliardi

Respinto il ricorso del colosso tech. La maxi ammenda è la multa più importante mai inflitta in Europa da un’autorità di vigilanza sulla concorrenza. 

 

a cura di

redazione Memento

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  • Tempo di lettura 1 min.
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Maxi multa a Google da 4,1 miliardi di euro. Il Tribunale Ue ha confermato la decisione con la quale la Commissione ha stabilito che Google ha imposto restrizioni illegali ai produttori di dispositivi mobili Android e agli operatori di reti mobili al fine di consolidare la posizione dominante del suo motore di ricerca. Dunque, sì ad una multa da 4,125 miliardi di euro inflitta alla società.

Google era già stato sanzionato, con decisione del 18 luglio 2018: in quell’occasione, la Commissione aveva sanzionato Google per aver abusato della sua posizione dominante, imponendo restrizioni contrattuali anticoncorrenziali ai produttori di dispositivi mobili nonché agli operatori di reti mobili.

Le restrizioni, secondo la Corte, avevano tutte lo scopo di proteggere e rafforzare la posizione dominante di Google in materia di servizi di ricerca generica e, pertanto, gli introiti ottenuti da quest’impresa mediante gli annunci pubblicitari collegati a queste ricerche. L’obiettivo comune perseguito dalle restrizioni controverse e la loro interdipendenza hanno indotto pertanto la Commissione a qualificarle come infrazione unica e continuata all’art. 102 TFUE e all’art. 54 dell’accordo sullo Spazio economico europeo (SEE). Di conseguenza, la Commissione ha inflitto a Google un’ammenda di circa EUR 4,343 miliardi, ossia l’ammenda più importante mai inflitta in Europa da un’autorità di vigilanza sulla concorrenza. Da qui, il ricorso intentato da Google; ricorso non accolto dal tribunale comunitario. Il colosso tech dovrà dunque pagare l’ammenda miliardaria.

Il ricorso proposto da Google è stato essenzialmente respinto dal Tribunale, il quale si è limitato ad annullare la decisione soltanto nella parte in cui essa constata che gli accordi di ripartizione del fatturato per portafoglio avrebbero costituito, di per se stessi, un abuso. Tenuto conto delle circostanze specifiche del caso, il Tribunale giudica parimenti adeguato, in applicazione della sua competenza estesa al merito, di determinare l’importo dell’ammenda inflitta a Google come pari a 4,125 miliardi di euro.

FONTE: Com. Stampa n. 147/22

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