giovedì 15/09/2022 • 10:39
Nel secondo trimestre 2022 sono state aperte 125.392 nuove partite IVA con una flessione del 15,1% rispetto al corrispondente periodo del 2021 che è da considerarsi normale visto l’aumento di aperture che si era registrato nel secondo trimestre 2021 a seguito delle restrizioni legate al COVID-19.
redazione Memento
Con comunicato del 12 settembre 2022 n.161, l'Osservatorio sulle partite IVA del MEF ha pubblicato la sintesi dell’aggiornamento del secondo trimestre 2022 (aprile-giugno) sulle nuove partite IVA. Nel dettaglio, in tale trimestre sono state aperte 125.392 nuove partite IVA con una flessione del 15,1% rispetto al corrispondente periodo del 2021. Le nuove partite IVA sono state aperte da: il 69,6%, persone fisiche; il 22,5% da società di capitali; il 3,1% da società di persone; la quota dei non residenti (essenzialmente costituiti da società di commercio on-line) e quella delle altre forme giuridiche, rappresentano complessivamente quasi il 5% del totale delle nuove aperture. Rispetto al secondo trimestre del 2021, la diminuzione di avviamenti è generalizzata, raggiungendo il -61% per i non residenti (dopo il forte aumento registrato nel 2021), mentre si assesta al -10% per le persone fisiche. Riguardo alla ripartizione territoriale le nuove aperture sono localizzate: il 45% al Nord; il 22,8% al Centro; il 31,7% al Sud e Isole. Il confronto con lo stesso periodo dell’anno scorso evidenzia che le flessioni maggiori si sono registrate in Veneto (-37,7%), Friuli Venezia Giulia (-29,4%) e Molise (-27,7%); solamente il Lazio mostra un aumento (+1,6%). In base alla classificazione per settore produttivo, il commercio registra il maggior numero di avviamenti di partite IVA con il 18,5% del totale, seguito dalle attività professionali con il 18,2% e dall’edilizia (11%). Rispetto al secondo trimestre del 2021, tra i settori principali i maggiori decrementi si notano nel commercio (-36,8%), nell’agricoltura (-35,1%) e nella sanità (-14,4%). In controtendenza si registrano gli aumenti nei trasporti (+16,9%), nelle attività artistiche e sportive (+8,5%) e nei servizi residuali (+1,9%). Quanto alle persone fisiche, la ripartizione di genere mostra una prevalenza della quota maschile, pari al 61,1%. Nel periodo in esame 58.031 soggetti hanno aderito al regime forfetario, pari al 46,3% del totale delle nuove aperture, con una flessione del 5,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Fonte: Comunicato Osservatorio sulle partite IVA 12 settembre 2022 n.161
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