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mercoledì 07/09/2022 • 12:13

Impresa Piano nazionale gas

Caro bollette: il piano per ridurre consumi e aumentare risorse

Ridurre l’uso del gas in generale e la dipendenza dal gas russo tra gli obiettivi del Piano del MITE. Meno 1 grado di temperatura, ridotto di 15 giorni il tempo di accensione e di 1 ora quello quotidiano. Promossi i comportamenti virtuosi e la produzione di energia elettrica con combustibili diversi dal gas.

di Monica Greco - Giornalista - Esperta di Fisco e Bilancio

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  • Tempo di lettura 1 min.
  • Ascolta la news 5:03

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Il Ministero della Transizione Ecologica il 6 settembre 2022 ha reso noto il Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale. L’indipendenza energetica è una priorità, diventa imprescindibile adottare misure d’urgenza per garantire la sicurezza degli approvvigionamenti nazionali.

Il Governo conferma gli impegni presi per la “decarbonizzazione 2030”, si legge nel comunicato stampa del MITE e dalla seconda metà del 2024 grazie alle misure del PIANO si spera di ridimensionare la dipendenza dal gas russo e, comunque, di ridurre l’uso del gas in generale.

Le misure, adottate già immediatamente a ridosso dello scoppio del conflitto, sono volte prioritariamente a:

  • assicurare un elevato grado di riempimento degli stoccaggi per l’inverno 2022- 2023;
  • diversificare rapidamente la provenienza del gas importato.

Il Piano definisce i limiti entro cui l’Italia è chiamata a ridurre il proprio consumo di gas. Le misure adottate secondo una strategia condivisa a livello europeo, avranno sia carattere volontario che obbligatorio. In caso di “Allerta UE”, l’Italia dovrà ridurre i propri consumi di 3,6 miliardi di Smc di gas naturale.

In tema di riscaldamento, si prevede 1 grado in meno della temperatura dei caloriferi e la riduzione di 15 giorni del periodo di accensione (posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 giorni la data di fine esercizio) e di 1 ora la durata giornaliera di accensione.

Il Piano volontario di contenimento dei consumi riguarda il 15% del consumo di riferimento nel periodo considerato. Le misure, che in parte sono già avviate, riguardano segnatamente:

  • la massimizzazione della produzione di energia elettrica, nel settore termoelettrico, con combustibili diversi dal gas;
  • le misure di contenimento nel settore riscaldamento, in parte anticipate per quanto riguarda gli edifici pubblici dall’art. 19 quater DL 17/2022;
  • un insieme di misure comportamentali nell’uso efficiente dell’energia.

Il Piano nazionale gas: stoccaggio e nuove rotte per l’approvvigionamento

Il Piano nazionale gas reso noto dal ministro Cingolani evidenzia i risultati ottenuti sin ora e le mete da raggiungere entro al massimo l’inverno 2024.

In tema di stoccaggio, il MITE evidenzia che al 1° settembre 2022 il livello di riempimento degli stoccaggi è paria a circa l’83%. Un primo obiettivo “per disporre di margini di sicurezza del sistema gas e affrontare il prossimo inverno”, dunque, è stato già raggiunto, grazie agli interventi, normativi e regolatori, messi in atto e la risposta degli operatori coinvolti.

In tema di diversificazione della provenienza del gas importato, sono molte le misure prese e gli accordi a livello internazionale sottoscritti. Siglati accordi per le forniture di gas dall'Algeria, definite nuove rotte per garantire anche approvvigionamenti di GNL.

Il Governo punta su strutture galleggianti, più flessibili e con minori tempi di realizzazione, oltre che più coerenti con la politica di decarbonizzazione. La prima in esercizio già entro i primi mesi del 2023 e un secondo impianto, entro il 2024.

Le misure in atto, inoltre, includono quelle adottate per aumentare la produzione nazionale di gas, disposte dal DL 17/22, e quelle finalizzate ad aumentare la produzione di energia elettrica rinnovabile e di gas rinnovabili (biometano e idrogeno) anche grazie al PNRR.

Per raggiungere gli obiettivi prefissati dal Governo è necessario anche ottimizzare i consumi. Il Consiglio energia del 26 luglio 2022 ha approvato la proposta di Regolamento presentata dalla Commissione europea per aumentare la sicurezza dell'approvvigionamento energetico dell’UE mediante la riduzione dei consumi di gas naturale nel periodo 1° agosto 2022 – 31 marzo 2023.

Il Regolamento (UE) 2022/1369 del 5 agosto 2022 è stato pubblicato nella GUUE in data 8 agosto 2022.

La riduzione avverrà sia su base volontaria che obbligatoria.

TIPOLOGIA

PERIODO

MISURA

VOLONTARIA

Dal 1° agosto 2022

e al 31 marzo 2023

Ridurre i consumi nazionali di gas di almeno il 15% rispetto alla media dello stesso periodo di 8 mesi nei 5 anni precedenti.

OBBLIGATORIA

Dal momento in cui viene dichiarato e per tutto il periodo in cui dura lo stato di “Allerta UE”

Riduzione della domanda, da preparare in anticipo e da mettere in funzione all’attivazione dello stato di ‘Allerta UE’, le misure dovranno mantenere un tetto ai consumi di ciascuno Stato membro inferiore del 15% rispetto all'ammontare dei consumi nazionali di gas nel corrispondente periodo all’interno della finestra temporale 1° agosto 2022 - 31 marzo 2023, calcolato con riferimento alla media nei cinque anni precedenti

Il Piano nazionale gas evidenzia che nel caso dell’Italia, il volume medio complessivo da considerare come riferimento iniziale su cui parametrare le misure è pari a 55,1 miliardi di Smc.

Ciò implica che le misure volontarie di riduzione della domanda ammontino a 8,2 miliardi di Smc di gas naturale.

In caso di allerta UE, invece, l’Italia potrà:

- far valere il “bonus” che limita gli obblighi di riduzione dei consumi (articolo 5, c.5, del citato Regolamento), “premiando” gli Stati membri con stoccaggi superiori al 58%, l’Italia vanta al 1° agosto 2022 un 73% di riempimento;

- considerare nel calcolo è il parametro di cui all’art. 5.6 del Regolamento, che prevede la possibilità di ridurre il risparmio del volume di gas consumato come materia prima.

Dal valore di consumo di riferimento iniziale di 55,1 miliardi di Smc di gas, si passa con i parametri descritti a quello di 51,6 miliardi di Smc.

Inoltre, in caso di “Allerta UE”, l’obiettivo di riduzione è fissato al 7%, e l’Italia sarebbe chiamata a effettuare una riduzione dei propri consumi di 3,6 miliardi di Smc di gas naturale – in virtù della deroga prevista dall’articolo 5 c.7 del Regolamento, “vantata” dall’Italia.

Energia elettrica con combustibili diversi dal gas

Si prevede anche una massimizzazione della produzione di energia elettrica con combustibili diversi dal gas. Si stima che la massimizzazione della produzione a carbone e olio delle centrali esistenti regolarmente in servizio contribuirebbe per il periodo 1° agosto 2022 - 31 marzo 2023 a una riduzione di circa 1,8 miliardi di Smc.

Per quanto riguarda i bioliquidi, l’obiettivo è di evitare la riduzione delle ore di funzionamento di tali impianti a causa degli elevati costi della materia prima, autorizzando transitoriamente l’esercizio a gasolio.

Sono state poste alcune ipotesi di massimizzazione del potenziale e per il settore dei bioliquidi. Con atto di indirizzo del MiTE del 1° settembre 2022 è stato chiesto a Terna di dare avvio al “Piano di massimizzazione” in attuazione dell’art. 5 bis DL 14/2022, oggetto poi di modifiche tramite l’art. 12 DL 50/2022.

Come cambiano le regole del riscaldamento

Il Piano Gas del MITE prevede l’introduzione di limiti di temperatura negli ambienti, di ore giornaliere di accensione e di durata del periodo di riscaldamento, in funzione delle fasce climatiche in cui è suddiviso il territorio italiano.

La riduzione dei consumi, verificata anche mediante controlli a campione, sarà promossa regolamentando il funzionamento degli impianti di riscaldamento sarà attuata entro il mese di settembre 2022 modificando la vigente regolamentazione della temperatura e dell’orario di accensione invernale attraverso un decreto del MITE che disporrà:

1) la riduzione di 1 grado: in dettaglio, i valori indicati all’art. 3, c. 1, DPR 74/2013 sono ridotti di 1°C:

a) 17°C +/- 2°C di tolleranza per gli edifici adibiti ad attività industriali, artigianali e assimilabili;

b) 19°C +/- 2°C di tolleranza per tutti gli altri edifici;

2) riduzione di 15 giorni del periodo di accensione: i limiti di esercizio degli impianti termici, rispetto a quanto previsto dall’art. 4, c. 2, DPR 74/2013, sono ridotti di 15 giorni per quanto attiene il periodo di accensione (posticipando di 8 giorni la data di inizio e anticipando di 7 giorni la data di fine esercizio) e di 1 ora per quanto attiene la durata giornaliera di accensione:

a) Zona A: ore 5 giornaliere dal 8 dicembre al 7 marzo;

b) Zona B: ore 7 giornaliere dal 8 dicembre al 23 marzo;

c) Zona C: ore 9 giornaliere dal 22 novembre al 23 marzo;

d) Zona D: ore 11 giornaliere dal 8 novembre al 7 aprile;

e) Zona E: ore 13 giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile;

f) Zona F: nessuna limitazione.

Sono fatte salve le utenze sensibili (es. ospedali, case di ricovero ecc.) di cui al DPR 74/2013.

Riduzione dei consumi di gas grazie ai comportamenti

Il Piano individua una serie di comportamenti che adottati dalla popolazione possano ottimizzare il consumo energetico e “tagliare” le bollette.

Alcuni di queste misure comportamentali sono “a costo zero” e dipendono dai comportamenti virtuosi della popolazione, per favorirli si effettueranno specifiche campagne di sensibilizzazione, con il supporto della Presidenza del Consiglio dei Ministri e di ENEA.

Ulteriori risparmi si potranno conseguire con misure comportamentali che richiedono “piccoli investimenti” da parte degli utenti come, ad esempio, i costi sostenuti per la sostituzione di elettrodomestici, climatizzatori, a più elevato consumo con quelli più efficienti, installazione di nuove pompe di calore elettriche in sostituzione delle vecchie caldaie a gas, installazione di pannelli solari termici per produrre acqua calda, sostituzione lampadine tradizionali con quelle a led.

Fonte: Piano contenimento consumi gas

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