lunedì 05/09/2022 • 11:42
Il 31 agosto 2022, il Dipartimento delle Finanze ha pubblicato sul proprio sito il Report gennaio-aprile 2022 relativo alle analisi statistiche sulle rilevazioni dei flussi mensili dei dati della fatturazione elettronica.
redazione Memento
Il Report, pubblicato il 31 agosto 2022 sul sito del Dipartimento delle Finanze, offre un quadro sintetico, aggiornato e sistematico della dinamica settoriale e regionale dei flussi informativi estratti dalla banca dati della fatturazione elettronica, messi a disposizione dall’Agenzia delle Entrate. Nel primo quadrimestre 2022 l’imponibile IVA, rilevato tramite la fatturazione elettronica, è cresciuto complessivamente del 39,8% rispetto allo stesso periodo del 2021. Nel periodo gennaio-giugno 2022 le entrate tributarie erariali accertate in base al criterio della competenza giuridica sono pari a 242.877 milioni di euro, +28.951 milioni di euro rispetto allo stesso periodo del 2021 (+13,5%). Il significativo incremento di gettito registrato nei primi sei mesi dell’anno è influenzato principalmente da tre fattori: dal trascinamento degli effetti positivi sulle entrate che si sono determinati a partire dal 2021; dagli effetti del Decreto Rilancio (DL 34/2020) e del Decreto Agosto (DL 104/2020) che nel biennio 2020-2021 hanno disposto proroghe, sospensioni e ripresa dei versamenti tributari con possibile rateazione degli stessi; dagli effetti dell’incremento dei prezzi al consumo che hanno influenzato in particolare la crescita del gettito IVA. L’incremento maggiore, pari al 36,5%, è dovuto alle persone non fisiche, mentre quello delle persone fisiche è pari al 14,7%. A livello regionale il peso più rilevante va attribuito alla Lombardia (31,1%), con un aumento di imponibile del 39,3%. A seguire è il Lazio (16%) con una crescita dell’imponibile pari al 69% e poi l’Emilia Romagna (10,5%) con un imponibile pari a + 42,6%. Per quanto riguarda il settore sono le attività manifatturiere a occupare il 32,7% del totale, con un aumento dell’imponibile del 50,7%. Segue il commercio all’ingrosso e al dettaglio che occupa il 22,4% sul totale con una crescita del 16,6%. Si segnala anche il settore di energia elettrica e gas che è pari al 11,3% con un aumento dell’imponibile di oltre il 161%.
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