venerdì 02/09/2022 • 06:00
Dal 1° al 30 settembre è possibile presentare la domanda di accesso per l'anno 2022 al credito di imposta per gli esercenti attività commerciali che operano nel settore della vendita al dettaglio di giornali, riviste e periodici.
redazione Memento
Al via il credito di imposta edicole per l'anno 2022: per tutto il mese di settembre resterà aperto lo sportello telematico per richiedere le agevolazioni a favore degli esercenti attività commerciali che operano nel settore della vendita al dettaglio di giornali, riviste e periodici. Ecco come funziona nel dettaglio il credito d'imposta e la procedura di accesso. Domande Gli esercenti che intendono accedere al beneficio devono inoltrare la domanda al Dipartimento per l'Informazione e l'editoria tra il 1° settembre ed il 30 settembre 2022. Le istanze possono essere presentate dal titolare o legale rappresentante dell'impresa esclusivamente per via telematica, attraverso l'apposita procedura disponibile nell'area riservata del portale impresainungiorno.gov.it, accessibile, previa autenticazione via Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPID), Carta Nazionale dei Servizi (CNS), Carta d'Identità Elettronica (CIE). Per maggiori informazioni sulla compilazione della domanda d'accesso è possibile consultare l'apposito manuale aggiornato dal Dipartimento per l'informazione e l'editoria lo scorso 26 agosto nonché le FAQ dedicate al tema. Beneficiari Per l'anno 2022 possono accedere al beneficio: gli esercenti attività commerciali che operano esclusivamente nel settore della vendita al dettaglio di giornali, riviste e periodici; le imprese di distribuzione della stampa che riforniscono di giornali quotidiani o periodici rivendite situate nei comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti e nei comuni con un solo punto vendita. Spese agevolabili e calcolo del credito La misura massima stabilita per l'agevolazione è pari ad euro 4.000. Il bonus è parametrato agli importi pagati dal titolare del singolo punto vendita per i locali in cui si esercita la vendita, nell'anno precedente a quello della domanda di accesso al credito d'imposta, con riferimento alle seguenti voci: imposta municipale unica (IMU); tassa per i servizi indivisibili (TASI); canone per l'occupazione di suolo pubblico (COSAP); tassa sui rifiuti (TARI); spese per locazione, al netto dell'imposta sul valore aggiunto (IVA) (per l'anno 2019, tali spese erano ammesse a condizione che l'esercente operasse come unico punto vendita esclusivo nel territorio comunale). Dall'anno 2020, il credito di imposta può essere altresì parametrato agli importi pagati nell'anno precedente per: servizi di fornitura di energia elettrica; servizi telefonici e di collegamento a Internet; servizi di consegna a domicilio delle copie di giornali. N.B.: per i punti vendita "non esclusivi" tutte le suddette voci sono commisurate per punto vendita al rapporto tra i ricavi provenienti dalla vendita di giornali, riviste e periodici al lordo di quanto dovuto ai fornitori e i ricavi complessivi. Per gli anni 2021 e 2022, il credito di imposta può essere parametrato, oltre che a tutte le sopracitate voci di spesa, anche agli importi pagati nell'anno precedente per: l'acquisto o il noleggio di registratori di cassa o registratori telematici; l'acquisto o il noleggio di dispositivi POS. Utilizzo del credito Il credito di imposta è utilizzabile unicamente in compensazione presentando il modello di pagamento F24 esclusivamente attraverso i servizi telematici dell'Agenzia delle Entrate, a partire da quinto giorno lavorativo successivo alla pubblicazione dell'elenco dei soggetti beneficiari. Ai fini della fruizione è necessario indicare nel mod. F24 il codice tributo 6913 (Ris. AE 18 dicembre 2019 n. 107/E).
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