sabato 27/08/2022 • 02:30
I decreti firmati dal ministro Giorgetti agevoleranno gli investimenti industriali che perseguono uno dei seguenti obiettivi: la riduzione di almeno il 40% delle emissioni dirette di gas a effetto serra,
redazione Memento
Il Mise sostiene gli investimenti delle imprese e i progetti industriali che riducono le emissioni di CO2. Due miliardi di euro del Fondo per lo sviluppo e la coesione sono stati assegnati al Mise per finanziare ulteriori 101 progetti da realizzare per l'80% nel Mezzogiorno e il 20% nel Centro - Nord; di questi, 1,5 miliardi di euro sono dedicati alle domande dei contratti di sviluppo già presentate con la procedura ordinaria mentre 500 milioni di euro finanzieranno nuovi progetti per il rilancio industriale. Si tratta di risorse alle quali si aggiungono 40 milioni nel 2022, 400 milioni nel 2023, 12 milioni per ciascun anno dal 2024 al 2030 (come previsto dal decreto Aiuti bis). Il provvedimento ha anche introdotto semplificazioni sul funzionamento di questo importante strumento di politica industriale del Ministero dello sviluppo economico, al fine di accelerare l’iter amministrativo di concessione delle agevolazioni alle imprese (fast-track). “Abbiamo visto che i contratti di sviluppo hanno un impatto positivo e altamente produttivo per la nostra industria", afferma il ministro dello Sviluppo Economico Giancarlo Giorgetti. "Per questa ragione come Mise abbiamo investito moltissimo su questo strumento chiedendone più volte il rifinanziamento. I contratti di sviluppo mettono in moto un percorso virtuoso che vede il moltiplicarsi degli investimenti privati incentivati dalle agevolazioni finanziarie con ricadute positive anche per la finanza pubblica. Ritengo che gli accordi di sviluppo, anche in futuro, rappresentino una strada fondamentale per la nostra economia e per l’innovazione dell’industria italiana che può diventare sempre più competitiva”. I decreti firmati da Giorgetti sono stati inviati alla Corte dei conti per la registrazione: saranno agevolati gli investimenti industriali che perseguono uno dei seguenti obiettivi: la riduzione di almeno il 40% delle emissioni dirette di gas a effetto serra, mediante l’elettrificazione dei processi produttivi o l’utilizzo di idrogeno rinnovabile e di idrogeno elettrolitico in sostituzione dei combustibili fossili, oppure la riduzione di almeno il 20% del consumo di energia in relazione alle attività sovvenzionate.
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