X

Homepage

  • Fisco
  • Lavoro
  • Contabilità
  • Impresa
  • Finanziamenti
  • Mondo Digitale
  • Speciali
  • Info dagli ordini
  • Podcast
  • Video
  • Rassegna stampa
  • Archivio ultime edizioni
  • Il mio archivio

Accedi ai nostri nuovi servizi

Registrati alla Newsletter

Iscriviti al canale WhatsApp

Segui il canale Spotify

Accedi ai nostri nuovi servizi
  • Fisco
  • Lavoro
  • Contabilità
  • Impresa
  • Finanziamenti
  • Mondo Digitale
  • Speciali
Accedi ai nostri nuovi servizi
  • Fisco
  • Lavoro
  • Contabilità
  • Impresa
  • Finanziamenti
  • Mondo Digitale
  • Speciali

martedì 23/08/2022 • 06:00

Impresa Reati degli enti

Efficacia reale della confisca: fallimento ente e posizione dei creditori

La Cassazione ribadisce una ormai consolidata interpretazione dell'art. 19 D.Lgs. 231/2001 sull'efficacia reale della confisca nei confronti di un ente in seguito dichiarato fallito. Di particolare interesse il rilievo che i creditori della procedura non rientrano tra i terzi in buona fede.

di Giuseppe Alfieri - Avvocato

di Annalisa De Vivo - Dottore commercialista, Consulente AML/231

+ -
  • Tempo di lettura 1 min.
  • Ascolta la news 5:03

  • caricamento..

La sentenza penale della Corte di Cassazione n. 30605, emanata il 24 maggio 2022 e pubblicata il 3 agosto 2022, pur inserendosi all'interno di un corposo filone giurisprudenziale, costituisce un valido spunto di riflessione perché ripropone, nella sostanza, un'interpretazione condivisibile dell'art. 19 D.Lgs. 231/2001 sull'efficacia reale della confisca del prezzo o del profitto del reato quando l'ente risulti destinatario di una sentenza di condanna all'esito del relativo procedimento penale. Il caso La vicenda tra origine dall'impugnazione del provvedimento di sequestro preventivo disposto dal Tribunale da parte del curatore di una società fallita quale misura cautelare funzionale alla confisca del prezzo o del profitto del reato (tributario nella fattispecie de qua). In buona sostanza la curatela ricorrente ha censurato la valutazione degli interessi disposta dal giudice d'appello, il quale non solo avrebbe pregiudicato le “esigenze di tutela dei creditori”, ma avrebbe altresì tralasciato di apprezzare la provenienza lecita delle somme sottoposte a sequestro, cui si aggiunge il mancato riconoscimento del fallimento quale soggetto terzo in buona fede. Il fallito non è estraneo al reato L'assunto su cui si fonda la sentenza in parola (che rigetta il ricorso) è lineare e, come tale, in linea di principio condivisibi...

Contenuto riservato agli abbonati.
Vuoi consultarlo integralmente? Abbonati o contatta il tuo agente di fiducia.
Se invece sei già abbonato, effettua il login.
Quotidianopiù è anche su WhatsApp! Clicca qui per iscriverti gratis e seguire tutta l'informazione real time, i video e i podcast sul tuo smartphone.

© Copyright - Tutti i diritti riservati - Giuffrè Francis Lefebvre S.p.A.

Registrati gratis

Per consultare integralmente tutte le news, i podcast e i video in materia di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti e mondo digitale, la rassegna stampa del giorno e ricevere quotidianamente la tua newsletter

Iscriviti alla Newsletter

Rimani aggiornato sulle ultime notizie di fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti, professioni e innovazione

Funzionalità riservata agli abbonati

Per fruire di tutte le funzionalità e consultare integralmente tutti i contenuti abbonati o contatta il tuo agente di fiducia.

Trovi interessante questo video?

Per continuare a vederlo e consultare altri contenuti esclusivi abbonati a QuotidianoPiù,
la soluzione digitale dove trovare ogni giorno notizie, video e podcast su fisco, lavoro, contabilità, impresa, finanziamenti e mondo digitale.
Abbonati o contatta il tuo agente di fiducia.
Se invece sei già abbonato, effettua il login.

Ricerca Vocale

Clicca sul microfono per cominciare a registrare il messaggio.

“ ”