lunedì 22/08/2022 • 13:36
In tema di credito d’imposta per gli investimenti pubblicitari, le spese per gli investimenti incrementali in campagne pubblicitarie effettuate sui mezzi di informazione operate indirettamente, ossia tramite i servizi prestati da terzi, non sono agevolabili.
redazione Memento
Con la risposta del 12 agosto 2022 n. 421, l'Agenzia delle Entrate si è occupata del credito d'imposta per gli investimenti pubblicitari (di cui all'art. 57-bis DL 50/2017), ricordando che sono agevolabili gli investimenti pubblicitari incrementali su quotidiani, periodici e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali a titolo di misure di sostegno al settore dell'imprenditoria, effettuati da imprese, lavoratori autonomi ed enti non commerciali. Nel caso di specie, una società che si occupa di ideare, realizzare e pianificare campagne pubblicitarie, intende fatturare i mezzi pubblicitari effettuati sui media previsti dall'agevolazione già acquistati dagli organi di informazione, alla propria clientela offrendo contemporaneamente servizi ancillari e complementari rispetto ai servizi agevolati. A tal proposito, la società chiede all'Agenzia delle Entrate se il cliente finale può usufruire del credito d'imposta per gli investimenti pubblicitari anche se i servizi agevolabili non sono forniti direttamente dalle società editoriali, ma tramite altri soggetti. Con la risposta in oggetto, l'Agenzia delle Entrate ricorda che le imprese o lavoratori autonomi, indipendentemente dalla natura giuridica assunta, dalle dimensioni aziendali e dal regime contabile adottato, nonché gli enti non commerciali, possono beneficiare del credito d'imposta in relazione agli investimenti in campagne pubblicitarie sulla stampa quotidiana e periodica, anche on-line, e sulle emittenti televisive e radiofoniche locali, analogiche o digitali, effettuati a partire dal 1° gennaio 2018. La misura a sostegno dell'editoria è circoscritta agli investimenti effettuati da imprese, lavoratori autonomi ed enti non commerciali; restano quindi fuori le spese sostenute per la realizzazione di campagne pubblicitarie operate indirettamente mediante la fruizione di servizi resi da terzi. Pertanto, secondo l'Agenzia delle Entrate, i clienti della società non potranno beneficiare del credito d'imposta per gli investimenti pubblicitari in quanto non operano direttamente per la realizzazione dell'investimento presso le società editrici. Fonte: Risp. AE 12 agosto 2022 n. 421/E
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Federico Gavioli
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